Arrivederci Alda!

Grazie
perché attraverso i tuoi versi
tanti anni fa
mi sono avvicinata alla poesia,
ti saluto abbracciandoti col cuore
con le tue stesse parole:

Ci fu un giudice un tempo che assiso in un
antro buio decise che la primavera andava sepolta.
La primavera stordita e ansiosa di
lunga luce guardò al giudice incredula senza
capire nulla.
Così io guardo a te che giudichi i miei
versi ansioso di capire senza capire nulla.

Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano
le loro radici, e tu non crederesti mai
che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c'è un violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio
e poi diventa vita.
Te l'ho già detto:
i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare tra gli alberi
come usignoli pronti a morire.

da L'anima innamorata di Alda Merini

Sono una piccola ape furibonda.

Ho pensato molte cose alcune non ripetibili fuor di equivoco.

La ringrazio di cuore per aver dato voce alla sua voce.
Nonostante il tanto rumore.

A.

Solaris ha scritto:

Ho pensato molte cose alcune non ripetibili fuor di equivoco.

La ringrazio di cuore per aver dato voce alla sua voce.
Nonostante il tanto rumore.

A.

Credo alla possibilità di condivisione, anche relativamente a opinioni diverse e contrastanti.
Il rumore l'ho visto sempre circondare persone contradditorie nel loro essere...
nia

eri nata il 21 a primavera

e resterai con noi

ciao

niabi ha scritto:

Solaris ha scritto:

Ho pensato molte cose alcune non ripetibili fuor di equivoco.

La ringrazio di cuore per aver dato voce alla sua voce.
Nonostante il tanto rumore.

A.

Credo alla possibilità di condivisione, anche relativamente a opinioni diverse e contrastanti.
Il rumore l'ho visto sempre circondare persone contradditorie nel loro essere...
nia

No sonia non sono considerazioni su di lei, i cui testi hanno accompagnato una delle fasi più terribili della mia vita.
Sono considerazioni sulla morte e quello che può essere, in cosa può consistere.
E le tengo per me perchè sarebbero oltremodo ambigue.
Un bacio al suo ricordo.
Sapete che ho anche recitato una sua poesia in pubblico qualche anno fa?
L'unica volta che io abbia letto su un palco.
Contesto alquanto deprimente era, ma ancora un bacio al suo ricordo.


A.

Antonio non avevo capito il riferimento personale, scusami.
Io oggi sono ancora più rattristata di ieri...
Sola nella morte come lo era del resto nella vita.
Non mi aspettavo chissà che, la poesia è la poesia (qualcuno poi mi spiega che vuol dire in questo contesto), ma il nulla mi ha lasciato senza parole... come le poche, solo di pura circostanza, che ci sono state come un semplice dovere di condoglianze.
L'indifferenza e l'ipocrisia di questo mondo fanno troppo male, insieme ai tanti ciarlatani e buffoni che ormai ci circondano e che considerano persone come Alda solo una presenza inquietante e nulla più.

Oggi al TG hanno mandato un filmato di repertorio di A. Merini mentre recitava, con l'immancabile sigaretta tra le dita, una delle sue poesie.

Il suo caso è emblematico di quanto la pazzia sia di difficilissima classificazione. Lo studio del cervello ha sempre suscitato su di me un fascino particolare, tant'è che finite le scuole superiori sono stato da un nonnulla dall'iscrivermi a Medicina contando di specializzarmi in seguito proprio in psichiatria.

Dicevo che nel caso della Merini, anche all'occhio più distratto risulta evidente quanto, spesso, tali persone custodiscono in un animo diverso.

La pazzia, forse, è solo la sfumatura più estrema della normalità