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Al Dolphin Hotel

Mi accade spesso di sognare l’Albergo del Delfino.
 
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 Momento di vero godimento

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MessaggioTitolo: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeGio Ott 30, 2008 7:29 pm

Gestire un'associazione culturale per scrittori esordienti come secondo lavoro (finanziariamente, intendo, perché nel cuore resta il primo) è spesso faticoso.

Recensire romanzi inviati spontaneamente alla gogna da autori in erba (nel senso che sono così strafatti che non si sono accorti di quanto fa cagare il loro romanzo) convinti di essere i nuovi Edgar Alla Poe (non scherzo, questa cosa è stata realmente affermata da uno con cui abbiamo avuto a che fare) e che nel 9000% dei casi hanno pubblicato a pagamento è ancor più arduo, perché:

1) devi leggerteli tutti e vomitare sangue a gratis;

2) devi recensirli senza poter usare bestemmie e parolacce, anzi mantenendo un registro dignitoso e professionale;

3) non puoi riciclarli come carta igienica perché il 99% delle volte sono stampati su carta da due soldi con inchiostri laser cinesi tagliati col cianuro;

4) il più importante, ti sforzi di dare un parere quanto più gentile e costruttivo possibile, ci perdi tempo non retribuito (ok, hai scelto tu di farlo, però sempre tempo è) e in cambio ottieni un autore incazzato come una faina che prima ti ringrazia sul tuo blog, poi torna all'attacco portandosi dietro amici, zii materni, compagni di blog, compagni di merende, il portinaio di casa sua, e infine la cavalleria: il direttore editoriale.

Circa un anno fa, abbiamo avuto un diverbio di questo genere con una pulviscolare casa editrice a pagamento.

Uno dei suoi autori ci inviò un romanzo terrificante, pieno di errori grammaticali (il romanzo era EDITO) e scritto in modo pedestre. La mia collega lo recensì in maniera assolutamente obiettiva e civile e l'autore ringraziò. Il rosicone, però, corse subito a denunziare l'affronto alla """""""direttrice editoriale""""""" (virgolette mie) della sua casa editrice: la tizia piombò nel nostro blog e iniziò ad accusarci con commenti sgrammaticati e privi di qualsivoglia ritegno.

Le argomentazioni di questa persona furono, al di là della grammatica assente, serie e intelligenti:

1) "E' vero, il libro è pieno di errori di grammatica e di impaginazione, ma sono altre le cose che contano veramente!" [i soldi?, ndElly]

2) "Specchio riflesso! Prrrrrrrrrr"

3) "Non mi hai fatto male, faccia di maiale!!!"

4) "Avete stroncato questo libro perché avete mandato un manoscritto alla nostra casa editrice [a pagamento] e ve lo abbiamo rifiutato!!!"

La querelle andò avanti per un tempo più o meno lungo e straziante, con ulteriori accuse a noi e alla nostra associazione ("Avete detto che il suo romanzo è privo di editing perché volete farglielo voi a pagamento!" "Signora, siamo editor, non Gesù Cristo"), finché la mia collega Giulia, che è meno diplomatica di me, non minacciò una querela per diffamazione e la legione d'attacco di dileguò nel nulla.

L'esperienza ci lasciò piuttosto avvelenate (e divertite, ok, lo ammetto), ma io, che sono più zen di Giulia, le dissi come sempre: "TRANQUILLA. SEDIAMOCI IN RIVA AL FIUME E ASPETTIAMO DI VEDER PASSARE IL CADAVERE DEL NEMICO."

Oggi, a quasi nove mesi di distanza (come un parto! che cosa romantica), riceviamo una comunicazione: la casa editrice in questione E' FALLITA. E' in bancarotta, chiude i battenti, esce di scena, raccoglie baracca e burattini e se ne torna affanculo nella fogna da cui era strisciata fuori. HA CHIUSO UFFICIALMENTE, perfino i blog e i sitarelli satelliti che le giravano intorno come mosche sullo sterco (come sono poetica!).

Lo so che esultare è da stronzi, però...

...noi SIAMO delle stronze Cool


AU REVOIR! IL CADAVERE DEL NEMICO E' FINALMENTE PASSATO!!

Lo spuntiamo dalla lista e aspettiamo di veder passare anche gli altri che abbiamo accumulato in questo anno e mezzo di attività (passeranno, passeranno...)

E NEL FRATTEMPO, CONTINUIAMO A GODERE.

Mentivo, in apertura: gestire un'associazione culturale per esordienti come secondo lavoro ti dà TANTE, TANTE SODDISFAZIONI!





ps so che probabilmente di tutto ciò non vi frega cavolo, ma dovevo condividere con qualcuno in mancanza della mia amica Giulia con cui brindare.
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeGio Ott 30, 2008 10:14 pm

... e scommetto che hai partorito questo posto dopo 12 ore di nonciclopedia... giusto?

Bellissimo e lollosissimo, grande Elly!!! Queste sì che sono grandi soddisfazioni!!!
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeVen Ott 31, 2008 12:01 am

Giosp ha scritto:
... e scommetto che hai partorito questo posto dopo 12 ore di nonciclopedia... giusto?

Bellissimo e lollosissimo, grande Elly!!! Queste sì che sono grandi soddisfazioni!!!


Da cosa si nota? pig
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeVen Ott 31, 2008 12:06 am

MITICAAAAAA!!!!!! bounce
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeVen Ott 31, 2008 12:52 am

A quel "confronto" partecipai anche io.. Disarmante solo in superficie.
Il problema è che se il mercato diventa l'unico parametro di valutazione della letteratura, cui si contrappone un secolare mausoleo italico alle relazioni e alla conservazione formale.. Perdiamo tutti. Chi scrive, chi legge, chi valuta, tutti. Anche chi non legge e chi non scrive.
Perchè l'impoverimento di una lingua, di una struttura, è l'impoverimento delle prospettive, delle alternative, delle scelte libere.
Gli infiniti futuri possibili per un personaggio sono ridotti a un bivio: una storia qualsiasi o una storia narrata male. Come le nostre vite.

A.
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeSab Nov 01, 2008 5:56 pm

partorire nemici morti dev'essere la cosa più fissa del mondo!
anch'io voglio fare questo lavoro!!
e poi la tua descrizione mi ha fatto svolare

"Gli infiniti futuri possibili per un personaggio sono ridotti a un bivio: una storia qualsiasi o una storia narrata male. Come le nostre vite"
questa frase me la copio e incollo sul mio romanzo, nel capitolo intitolato "ci sono storie scritte senza trama"
appena sotto alla frase "l'ampolla è una metafora, la vita un'illusione"
molto rock
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeSab Nov 01, 2008 7:11 pm

Ma scherzi? GODIAMO tutti con te!!! :-)

Quando ho seguito il corso di editoria lo scorso anno, ci diedero da leggere e recensire un romanzo in fotocopie - orrendo, una vera cagata! - che solo poi ci dissero essere un libro regolarmente pubblicato... da una casa editrice non a pagamento.

Ti ringrazio perchè con questa storia mi hai fatto "risarcito". drunken


PS: l'autore di quel libro fetecchione non l'ho mai più sentito nominare...
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeDom Nov 02, 2008 9:18 pm

Il tuo Elly è un genere di lavoro che non potrei mai fare perchè non ritengo di essere in grado di giudicare nessuno e quando lo faccio sono ben cosciente di potermi sbagliare.
Ovviamente sono certa che tu invece abbia le competenze per farlo.
Ad ogni modo credo che al momento di scrittori geniali ce ne siano pochissimi e non solo per la mancanza di genialità ma soprattutto per l'impoverimento della lingua e dei temi.
In realtà fare un libro di successo non credo sia molto difficile se si conosce discretamente la lingua italiana perchè in una società omologata come la nostra non è complicato individuare dei temi che facciano presa sulla massa.
I lettori, specie i più giovani, sono estremamente pigri, non amano conoscere il nuovo ma adorano "spalmarsi" su qualcosa di conosciuto.
Le sperimentazioni linguistiche, la poesia...non hanno presa.
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeLun Nov 03, 2008 1:48 pm

Mah, sai, Nu, secondo me tutti, nel momento in cui diventiamo fruitori di un'opera dell'ingegno (un libro, un film, un quadro) emettiamo un giudizio, sia che lo riportiamo per iscritto in una recensione, sia che non lo facciamo.

Recensire significa semplicemente argomentare quel giudizio in modo che diventi a sua volta fruibile dagli altri, in questo caso l'autore stesso.
Essere un lettore competente e smaliziato è secondo me l'unica caratteristica imprescindibile nel momento in cui si va a valutare lo statuto di un'opera, e il mestiere del critico consiste innanzitutto nell'affinare questa capacità con lo studio e l'esperienza. Certo io non ho le competenze che può avere un professore universitario con quarant'anni di attività alle spalle, e non mi azzarderei a recensire un classico della letteratura: difatti mi occupo quasi solo di opere prime.

Quello che dici sui giovani autori è vero, ed è anche parte di un discorso più ampio. Per scrivere un libro dignitoso non bisogna necessariamente essere geniali, ma affrontare l'atto creativo con serietà e professionalità, alle quali conseguono anche umiltà e ricerca costante di un limite da superare. Già il fatto che molti si tuffino nella scrittura ignorando semplici regole grammaticali della lingua italiana significa che questi cardini fondamentali non vengono rispettati (è come disegnare un fumetto ignorando le regole di base della prospettiva: una follia!).

L'unica cosa che vedo rispettata da parte di tanti giovani autori è la propria vanità, e le case editrici a pagamento, che lo sanno, ci si lanciano sopra come avvoltoi. In questo clima di anarchia, quella che un tempo era la discriminante della dignità letteraria di un'opera, la pubblicazione, oggi non è più garanzia di qualità minima. E per "dignità" e "qualità minima" intendo congiuntivi e virgole messi al loro posto, non chissà quali standard!

Un conto è che vengano pubblicati dei libri meno belli, o più commerciali, o semplicemente brutti, come è sempre successo; un conto è che vengano pubblicate cose raccapriccianti, e che se ne mandi in giro l'autore col bollino di "scrittore" da sfoggiare.

Il problema sta tutto lì: manoscritti che un tempo sarebbero rimasti sommersi nella zella, oggi vengono pubblicati. L'incompetenza e la mancanza di serietà di molti giovani autori un tempo sarebbe rimasta "un problema loro", mentre oggi è "un problema mio" perché quella roba viene pubblicata, rilegata e venduta. Magari autori così esistevano anche un secolo fa, solo che prima di oggi non gli era permesso nuocere No

Quando poi ti capita gente che riesce a dire SERIAMENTE "Mi hanno detto che sono il nuovo EDGAR ALLAN POE d'italia" (chiiiii te lo ha detto, chi???), dopo che hai letto il suo libercolo da due soldi pubblicato a pagamento (davvero, non è questione di snobismo, a volte il brutto è oggettivo e basta), non sai se ridere, piangere o emigrare in Micronesia.


Smile
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeLun Nov 03, 2008 4:45 pm

Mamma mia mi riesce difficilissimo credere che ci si possa considerare scrittori non conoscendo bene la grammatica italiana!
Invece ti capisco quando parli della vanità dei giovani, io sono sempre stata molto autocritica e invece mi accorgo partendo dai miei fratelli minori che basta poco oggi ad un ragazzo per credersi preparato. Non riscontro la minima umiltà.
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeLun Nov 03, 2008 6:49 pm

Concordo, Nu! Il problema è che, almeno per quanto riguarda la scrittura, quelli che si credono preparati trovano subito qualcuno pronto a fargli le moine e coccolarli per spillargli i soldi della pubblicazione. C'è un saggio molto divertente di Silvia Ognibene che si intitola "Esordienti da spennare" e che definisce appunto l'editoria a pagamento "vanity press": azzeccatissimo, secondo me!

Invece il percorso verso la pubblicazione dovrebbe essere lungo e formativo, dovrebbero entrare in gioco altre figure professionali che gravitano attorno all'autore (su tutti, l'editor, che l'editoria a pagamento chiama in causa nel 10% dei casi se tutto va bene, spesso a spese dello scrittore); insomma, quella che in qualunque altro campo si chiama "gavetta".

Purtroppo la scrittura, come disciplina, ha quasi solo regole non scritte e questo fornisce svariati alibi per definirsi scrittori senza averne le qualità. Un chitarrista che non conosce gli accordi non ha giustificazioni, nel momento in cui fa sanguinare le orecchie di chi ascolta; gli scrittori invece tendono a pararsi dietro "le emozioni" e "la catarsi" e "i contenuti", e purtroppo, se invece di una tirata d'orecchie li aspetta l'editore a pagamento pronto a dirgli "Sei il nuovo Edgar Allan Poe", lì restano fermi.
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Il grande vecchio

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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeMar Nov 04, 2008 8:10 pm

Già, non è facile avere a che fare con certi mitomani!!!

Ah, dimenticavo: vi ho mai riferito che mia nonna ( che per altro non ho più) ieri mi ha detto che le ricordo London. Mio zio afferma di notare in me qualcosa di Hugo. Mio padre mi crede il nuovo Proust e, per finire, il mio cane ha abbaiato che sono spiaccicato a King.

Meno male che io sono modesto e non mi monto facilmente la testa!
Jean prepara la mia carrozza che dobbiamo passare a prendere la regina d'Austria e andare a palazzo per il ballo! Ah, riferisci a quello scribacchino di Shake di muovere il culo e finire di ricopiare a bella il mio ultimo lavoretto...
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeMar Nov 04, 2008 10:25 pm

"Un chitarrista che non conosce gli accordi non ha giustificazioni, nel momento in cui fa sanguinare le orecchie di chi ascolta"
dimentichi il punk
e tutte le campionature le messeaposture ecc ecc che fanno di una voce mediocre una cantante che guadagna miliardi
secondo me nella musica come nella scrittura ci sono un sacco di mezzi impediti che però siccome hanno le belle tette o il look da quattordicenne dark vendono lo stesso.
e proprio a questo proposito sapete che i Tokio Hotel hanno scritto un libro??

ma effettivamente gli scrittori non si fanno conoscere per il look, non basta mandarli su MTV a ripetizione per farli automaticamente diventare strafamosi, ci vuole più impegno, ci vuole il tempo di leggerli
ed è per questo che alla fine la metà dei libri editi se li leggono solo i parenti dell'autore, che tra l'altro, sono anche gli unici che lo considerano bravo
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeMer Nov 05, 2008 2:14 am

Il grande vecchio ha scritto:
Già, non è facile avere a che fare con certi mitomani!!!

Ah, dimenticavo: vi ho mai riferito che mia nonna ( che per altro non ho più) ieri mi ha detto che le ricordo London. Mio zio afferma di notare in me qualcosa di Hugo. Mio padre mi crede il nuovo Proust e, per finire, il mio cane ha abbaiato che sono spiaccicato a King.

Meno male che io sono modesto e non mi monto facilmente la testa!
Jean prepara la mia carrozza che dobbiamo passare a prendere la regina d'Austria e andare a palazzo per il ballo! Ah, riferisci a quello scribacchino di Shake di muovere il culo e finire di ricopiare a bella il mio ultimo lavoretto...
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quando ero più giovane mio padre mi stroncava sempre eheh
mia sorella è invece molto generosa.
mia moglie si rifiuta invece di leggermi. i miei fratelli pur di non leggere al cesso fissano il bidet.

insomma a me non è andata bene manco nel parentame.. sorella a parte!

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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeMer Nov 05, 2008 2:30 pm

nu ha scritto:
I lettori, specie i più giovani, sono estremamente pigri, non amano conoscere il nuovo ma adorano "spalmarsi" su qualcosa di conosciuto.
Uh, quant'è vero questo! Già gli italiani sono di mentalità conservatrice, già leggono pochissimo, a questo aggiungiamo che oggi più di ieri i giovani amano omologarsi, amano trovare "pronto in tavola" nel campo della letteratura e anche della musica, prendendo per buono (e addirittura per bello) quello che il grande business dà loro in pasto senza coniderare minimamente tutto ciò che non è legato come minimo a una multinazionale. Non sanno che esiste un universo indipendente (musica, cinema, letteratura...), non sono interessati a guardarsi intorno per scoprire se esiste dell'altro e se osi metterglielo di fronte rifiutano come veleno qualsiasi cosa che non sia timbrata McDonald's (che è il più assurdo dei controsensi, ma d'altra parte siamo nati su asfalto e cemento ed è questo che ci rende allergici all'erba, alle graminacee e a tutto ciò che compone il nostro stesso corpo).
Per questo credo che se siamo in cerca del nuovo Edgar Allan Poe d'Italia sarà più probabile trovarlo fra i libri scritti a pagamento (se questo nuovo E.A.P. ha la fortuna di avere i soldi per pagarsi quei libri) che fra i best seller, dato che, come diceva meravigliosamente Nu, "la sperimentazione linguistica non ha presa" (e, aggiungo io, di conseguenza non ha mercato).
Certo, il problema è che lì si trova un oceano di immondizia letteraria di quei vanitosi incompetenti (mi chiedo a volte se anch'io debba considerarmi uno di loro).

Sul fatto delle regole linguistiche è della grammatica, dissento in minima parte. Senza non azzecca una virgola che sia una e non mette nemmeno le maiuscole (e oltretutto è parecchio vanitosa), ma il suo talento mi entusiasma (a proposito, Senzina, sto leggendo Eros Bonni e Thanatos, sai? Presto ti arriveranno le mie note per email) e mi offirei volentieri editor-volontario-e-scodinzolante se questo servisse a fare di lei una scrittrice di successo.
Quindi non mi stupirei di trovare il nuovo E.A.P. fra i mendicanti di editor, ma se questo fantomatico gran talentuoso della letteratura sapesse scrivere correttamente certo sarebbe più facile riconoscerlo. Uno che ha a che fare con migliaia di dementi e forse, se tutto va bene, una volta nella vita un grande genio, ne ha ben donde di averne piene le balle.

Più ci inoltriamo nel XXI secolo più credo che il talento, l'originalità (quanto meno stilistica) e la bravura che i buongustai apprezzano sia da ricercare nell'indipendenza. Il mercato comincia ad aver spazio solo per libri che piacciono a una massa sempre più ignorante e omologata, che ha cancellato dal DNA la curiosità e ha paura di "farsi male" se, nel tentativo di trovare qualcosa di superlativo, incappasse in un libro più sgradevole della media-Benni.

Ma Stefano Benni è davvero così più bravo di me?
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeMer Nov 05, 2008 2:44 pm

Giosp ha scritto:
nu ha scritto:
I lettori, specie i più giovani, sono estremamente pigri, non amano conoscere il nuovo ma adorano "spalmarsi" su qualcosa di conosciuto.
Uh, quant'è vero questo! Già gli italiani sono di mentalità conservatrice, già leggono pochissimo, a questo aggiungiamo che oggi più di ieri i giovani amano omologarsi, amano trovare "pronto in tavola" nel campo della letteratura e anche della musica, prendendo per buono (e addirittura per bello) quello che il grande business dà loro in pasto senza coniderare minimamente tutto ciò che non è legato come minimo a una multinazionale. Non sanno che esiste un universo indipendente (musica, cinema, letteratura...), non sono interessati a guardarsi intorno per scoprire se esiste dell'altro e se osi metterglielo di fronte rifiutano come veleno qualsiasi cosa che non sia timbrata McDonald's (che è il più assurdo dei controsensi, ma d'altra parte siamo nati su asfalto e cemento ed è questo che ci rende allergici all'erba, alle graminacee e a tutto ciò che compone il nostro stesso corpo).
Per questo credo che se siamo in cerca del nuovo Edgar Allan Poe d'Italia sarà più probabile trovarlo fra i libri scritti a pagamento (se questo nuovo E.A.P. ha la fortuna di avere i soldi per pagarsi quei libri) che fra i best seller, dato che, come diceva meravigliosamente Nu, "la sperimentazione linguistica non ha presa" (e, aggiungo io, di conseguenza non ha mercato).
Certo, il problema è che lì si trova un oceano di immondizia letteraria di quei vanitosi incompetenti (mi chiedo a volte se anch'io debba considerarmi uno di loro).

Sul fatto delle regole linguistiche è della grammatica, dissento in minima parte. Senza non azzecca una virgola che sia una e non mette nemmeno le maiuscole, ma il suo talento mi entusiasma (a proposito, Senzina, sto leggendo Eros Bonni e Thanatos, sai? Presto ti arriveranno le mie note per email) e mi offirei volentieri editor-volontario-e-scodinzolante se questo servisse a fare di lei una scrittrice di successo.
Quindi non mi stupirei di trovare il nuovo E.A.P. fra i mendicanti di editor, ma se questo fantomatico gran talentuoso della letteratura sapesse scrivere correttamente certo sarebbe più facile riconoscerlo. Uno che ha a che fare con migliaia di dementi e forse, se tutto va bene, una volta nella vita un grande genio, ne ha ben donde di averne piene le balle.

Più ci inoltriamo nel XXI secolo più credo che il talento, l'originalità (quanto meno stilistica) e la bravura che i buongustai apprezzano sia da ricercare nell'indipendenza. Il mercato comincia ad aver spazio solo per libri che piacciono a una massa sempre più ignorante e omologata, che ha cancellato dal DNA la curiosità e ha paura di "farsi male" se, nel tentativo di trovare qualcosa di superlativo, incappasse in un libro più sgradevole della media-Benni.

Ma Stefano Benni è davvero così più bravo di me?

Condivido in parte.
Penso che in un certo senso io voglia avere a cuore anche quella pigrizia perchè è "il nostro tempo".
Non la rifiuto, nè mi preoccupa, è uno degli obiettivi del mio lavoro.
La parola non mi basta quando sta zitta anche se è bella e anche se è un problema di orecchie.
Non significa scendere a compromessi, sapete bene, leggendomi, che non è questo il senso della mia ricerca. Per me significa andare contro uno scoglio cercando di modificarne anche solo uno spigolo, lentamente, nel tempo.
Probabilmente è una delle chiavi della mia stessa insoddisfazione: non sarò mai "uno scrittore", professionalmente o commercialmente parlando, perchè io stesso ho la pigrizia, per esempio, di non cercare di esserlo.
Spesso mi si dice che scrivo bene e non ho dubbi, so di saperlo fare. Ma quello che interessa l'arte è, e non deve esser perso di vista per me, l'essere umano e le sue infinite domande. Questo lavoro, che è l'arte per me, poi deve realizzarsi, completarsi, con l'atto della lettura, nel caso della testualità.
E se quell'atto manca occorre fare una scelta: dove dirigere le proprie energie? Procurarsi queste letture può richiedere, richiede, molto impegno e non so se posso permettermelo senza inficiare le già esigue risorse che strappo alla vita, per scrivere con costanza e lucidità.
Forse è in questa valutazione una triste risposta: per diventare scrittori, professionalmente e commercialmente, non accettando di sottodimensionare la propria coerenza nella scrittura e ugualmente promuovendo i prodotti intrinsecamente (nella qualità dei testi, nelle scelte formali accessibili e non ambigue) ed estrinsecamente (nella ricerca di un riscontro ampio e concreto), occorrono risorse di tempo, energie, fondi che io non ho.
Allora mi affido ai posteri, al caso, al buon volere del cielo e continuo a scrivere. Con l'obiettivo chiaro di essere uno scrittore per il pubblico pigro dei nostri tempi, anche se non saprà mai che esisto.

A.
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeMer Nov 05, 2008 8:06 pm

Quanto dici lo considero molto maturo ma quando parlavo di "pigri" mi riferivo ad esempio ai super sostenitori di libri che preferisco non nominare ma che sono tanto amati da adolescenti e meno adolescenti che non hanno il desiderio o lo spirito di crescere leggendo e che magari si limitano a conoscere lo scrittore che va di moda.
Non mi riferivo a coloro che amano leggere sempre gli stessi autori, che lo fanno per rilassarsi, o che non hanno voglia di testi difficili perchè la lettura è per loro un dolce momento di relax oltre che di arricchimento personale.
Soprattutto perchè caro fratello tu sai bene che io sono esattamente così! Embarassed
La pigrizia è una delle caratteristiche del momento perchè (parlo per me in primis) siamo stanchi a causa dei mille problemi della vita quotidiana e non sempre abbiamo il tempo, la voglia e la concentrazione per confrontarci con qualcosa di complesso.
Questo non vuol dire che si è autorizzati a pubblicare solo testi pieni di luoghi comuni e facili da leggere specie in bagno.
Tu stesso per quanto stanco credo selezioni con criterio le tue letture, compresi i fumetti giapponesi che adori e che prima o poi ti ruberò. Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Momento di vero godimento   Momento di vero godimento Icon_minitimeMer Nov 05, 2008 11:13 pm

"'altra parte siamo nati su asfalto e cemento ed è questo che ci rende allergici all'erba, alle graminacee e a tutto ciò che compone il nostro stesso corpo"
esatto! bravo giospengio!
"Senza non azzecca una virgola che sia una e non mette nemmeno le maiuscole"
...attenzione! è perchè non le ledete, e virgole...
"e oltretutto è parecchio vanitosa"
cosa cosa? ma chi, io? questa gnocca coi capelli lunghi OTTANTA centimetri??

comunque approvo più o meno tutto il tuo discorso
e mi sembra che tutti stiate dicendo cose interessanti sulla pigrizia

Benni è spettacolare, Terra mi ha fatto morir dal ridere e lo consiglio a chiunque ( e credo lo regalerò a mia cugina )
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