Leggendo libri che parlano di scrittura/scrittori e leggendo qui di voi, dei vostri successi letterari (mi riferisco in particolare a Melitta che dice in un post di questa sezione che alla fine di un corso di scrittura si è ritrovata una serie di racconti che ha raccolto-spedito- pubblicato...) mi sono fatta una domanda, che mi ero già posta un pò di tempo fa, mentre cercavo anche io di riunire alcuni miei scritti per mandarli in giro per il mondo (sperando che non li mandino tutti a quel paese!):
qual è il loro denominatore comune?
Cosa li rende riconoscibili, miei e solo miei? (oltre allo stile o il genere)
Insomma qual è la mania, il chiodo fisso di cui devo parlare a tutti i costi, cosa mi rode dentro finchè non lo tiro fuori???
Penso di aver trovato la risposta. Tutti i racconti che reputo migliori hanno a che fare con la comunicazione, le difficoltà o la creatività della comunicazione. Inoltre spessissimo si delinea un rapporto-incontro-scontro tra due diverse generazioni...
Oh, magari mi sbaglio: ho voluto vedere a tutti i costi queste affinità, non so.
Ma voi? Ci avete mai pensato? Cosa dite sempre, in tutte le salse, di continuo variando parole, punti di vista, risultati?
Rispondete numerosi, gente!