Racconto a punti

Mettiamola così, l'idea è alquanto balzana ma quale periodo migliore di quello prenatalizio per lanciare l'idea di un racconto a punti, che tra una tombola, un sett'e mezzo e un mercante in fiera, "casca proprio a cecio" (la traduzione ve la faccio un'altra volta, vah!)???
Però devo dire che io sono abbastanza incuriosita da quelli che potrebbero essere i risultati.
Di seguito riporto le "regole" così come le ho pensate. Come al solito, modificabili eccetera eccetera... Cosa ne dite di un'altra sfida dolphiniana?


Regole del Racconto a punti

Elaborare un racconto a tema libero, di 6000 battute, che contenga citazioni di titoli di romanzi, racconti, opere teatrali e poesie famosi. Le citazioni devono essere funzionali alla storia narrata.
Ad ogni citazione corrisponderà una nota a pie’ di pagina con riportato numero, titolo citato e autore
(es: " Vedi sotto " di Stramma Strammarelli) e un punteggio, secondo quanto riportato di seguito.
Sono ammesse anche citazioni parziali del titolo (omissione di articoli o preposizioni e modifiche degli stessi es singolari>plurali e viceversa, ecc.).

Assegnazione del punteggio:
- 1 punto per ogni citazione corretta inserita nel testo
(es. avevamo fatto molto rumore per nulla, ma alla fine…)

- 1,5 punti se si utilizzano titoli completi in due frasi contigue
(es. Ero andato a ritirare la pensione. Eva intanto…)

- 0,5 punto per ogni citazione parzialmente modificata (omissione articoli/preposizioni, modifica degli stessi, ecc)
(es. Eravamo andati in vacanza coi promessi sposi, ma mai avremmo pensato…; C’era buio oltre la siepe…; Così mi disse il birraio. Preston era stanco…)

- 1,5 punti se viene riconosciuta la particolare difficoltà ad inserire un titolo.
(es. Le ultime lettere di Jacopo Ortis). In questo caso Jacopo Ortis dovrebbe essere un personaggio del racconto, non un riferimento né una metafora.

- Regola negativa: meno 2 punti se la citazione viene usata come strizzatina d’occhi al lettore. Le citazioni devono entrare a far parte del tessuto narrativo. Meno saltano agli occhi, più l’obiettivo di questa sfida potrà dirsi raggiunto.

- Fino a 20 punti per la qualità intrinseca del racconto.

Il racconto dovrà essere presentato con titolo e supposto punteggio-citazioni.
La commissione verificatrice (???) accerterà il punteggio-citazioni e procederà all’assegnazione del punteggio per la qualità del racconto. Il vincitore sarà colui o colei che avrà ottenuto il maggior numero di punti.


Tempo di presentazione degli elaborati: fine marzo 2010?

Non è male. Mi sembra divertente!




(Ma quando le pensi ste cose te?)

Uhmmm... Mi sa che sei l'unico a trovarlo divertente...

No no, Stramma, la tua proposta è carina. Penso che, spremendosi le meningi e lavorando con una buona quantità di appunti, possa venire fuori qualcosa di divertente. Sarebbe senza dubbio un buon esercizio di palestra.
Ma tale temo resterebbe (e questo è il limite che vedo io alla tua proposta).
Ovvero, la fatica sarebbe tanta e poi? Poi, dopo tanti ponzamenti e aggiustamenti, che ce ne facciamo di questi racconti? Difficile pensare di proporli a concorsi o di inserirli in una nostra raccolta (salvo smontarli, rimontarli, in una parola: riscriverli per sfrondarli da tutte le forzature scaturite dal "regolamento" - perché forzature che ne sarebbero, penso io.).

Secondo me, invece, alla luce di quanto di buono mi è capitato con le precedenti tenzoni dolphiniane, sarebbe il caso di metterci alla prova con un tema che possa veramente spingerci a scrivere qualcosa di riutilizzabile in ambito letterario, approfittando dei consigli, suggerimenti e indicazioni varie dei commentatori. E dunque tornerei ai quadri o alle statue come fonte di ispirazione, perché partire da un modello "alto" stimola a fare bene le cose; invece, partire da un gioco di società riduce la tensione verso il bello e, di conseguenza, abbasserebbe la qualità dei testi.

In ogni caso, data la mia inclinazione per i giochi di società, per le palestre e per le sfide varie, nonché per il piacere puro e semplice di partecipare a un progetto comune, se almeno altri due-tre dolphiniani si uniscono al gioco, io ci sto!

Ohi, ragazzi, era solo un'idea. Mica mi offendo se non vi piace... Peròòòòòòòòòòòòòòòò giochiamo ancora?

Che proponete?

Stasera ho fatto scorpacciata.
mi sono riletta tutti i commenti al primo giochino (quello dei bari) e tutta la genesi-votazione finale su apollo e dafne.
A parte il fatto - non certo trascurabile! - che a distanza di tempo si vedono meglio certe cose e meglio si ascoltano certe parole, aggiungo che:
- molte interessanti domande e osservazioni erano emerse sui racconti e la scrittura in generale e poi non abbiamo approfittato dell'onda positiva per ampliare o meglio approfondire certi spunti
- la mia classifica poetica oggi non trova corrispondenze con la poesia che più ricordo. uhm... davvero interessante...
- che quelli sono stati due bei momenti qui al dolphin: c'era fervore e in generale sembravamo tutti più contenti...

Insomma, amici cari, nonostante i casini nella vita quotidiana e i miei numerosi lavori concomitanti e massacranti, vi chiedo se vi va di provare a fare un altro esperimento.
Non penso al racconto a punti che non ha riscosso consensi (peccato, perchè a me continua a intrigare )... penso piuttosto a qualcosa di simile all'esperimento sui bari... altro quadro, altra sfida. vi va?

dai, chè scrivere e inventare fa sentire VIVI!!!!

Guarda Stramma...
E' vero, lo scrivere fa sentire vivi
E ogni tanto frequentare qualche luogo piacevole, come il Dolphin.
Io ci sto, a fare qualsiasi cosa.
Passo poco, ma è un periodo no...
Però ci sto.
Scriviamo...

DAN

Stramma... se po fà, se po fà...

Dani, mi spiace sia un periodo no. io ho imparato a chiamarli periodi sì: fanno meno danni!

Corvetto, il tuo romanesco migliora a vista d'occhio!

Grande Stramma

Allora che si fa?

Dan