Era proprio da stronzi non parlarne qui, con tutti voi!
Allora.. E' andata come doveva andare: niente contributo né obbligo d'acquisto, chiaramente.
Ricordate che cercavo di capire a chi inviare il manoscritto?
Allora, mi son reso conto, come vi dissi, che la spesa non era trascurabile: tra pacco e stampa un bel botto, diciamo 9 euro + spedizione, una discreta somma.
Così ho ridotto la rosa degli editori a quelli papabili per linea editoriale e attenzione agli esordienti:
Invio stampa per posta Nottetempo
Fernandel
Baldini e Castoldi Dalai
Fazi
eventuale quinto da individuare
Invio per email (cui provvedo in primis)
Casini
Autodafé
Alacran
Aliberti
Cosa accade. Che mi contatta Autodafé Edizioni, dopo un paio di settimane, quando le stampe stavano per essere spedite. Nella prima mail avevo risposto alla richiesta Autodafè di valutare una scheda del romanzo, l'incipit e un capitolo - se non ricordo male. Mi contattavano per avere tutto il romanzo in lettura, dicendosi fino a quel punto interessati.
Premetto. A oggi, quindi dopo quasi un anno, Casini, Aliberti, Alacran, non mi hanno inviato risposta alcuna. Avrei potuto procedere con tutte le stampe ovviamente, a prescindere dall'esito di Autodafè, ma considerando i costi e i tempi di lettura, nonchè essendo piacevolmente colpito dagli intenti dell'editore, posticipo le altre stampe e invio il manoscritto ad Autodafè per l'ulteriore valutazione.
Passa un po' di tempo, se non ricordo male un mese e mezzo, due. Si dicono interessati ancora alla pubblicazione, ma il romanzo deve superare il vaglio di tutto il comitato editoriale.
Trascorrono ancora diverse settimane. (Attenzione, intanto il direttore mi ha rimproverato: mia negligenza era stata non precisare che attualmente risiedo a Firenze, il romanzo e la breve biografia sembra che avessero lasciato intendere che fossi tornato in Puglia. Ve lo dico perchè il direttore mi ha giustamente spiegato che una piccola casa editrice deve necessariamente analizzare anche il problema della promozione ecc. in relazione al territorio. Tutto si è sistemato, gli ho risposto che non avevo problemi a muovermi in Puglia per presentare il romanzo, ma tenetene conto, sul punto occorre essere molto precisi quando ci si propone).
Quando oramai eravamo credo ai primi di ottobre, dunque dopo una valutazione a mio parere in tempi abbastanza sensati, si dicono intenzionati a procedere con la pubblicazione e mi presentano il lavoro da fare.
Mi avrebbero proposto un editing, da sviluppare in collaborazione secondo modalità da equilibrare: per certe cose ho delegato totalmente a loro (punteggiatura in alcuni passaggi, alleggerimento sintattico in alcune mie peripezie); per altre, più sostanziose modifiche sullo stile, ho operato la riscrittura di alcune intere pagine, eliminando anche alcuni passaggi a loro dire troppo faticosi.
Come commentare: ho scelto di pubblicare ispirandomi a un'idea di totale collaborazione e fiducia. La gente con cui mi sono confrontato, quasi sempre tramite il direttore editoriale, mi è sembrata in grado di fornirmi delle opinioni utili per modificare lo scritto. Da cosa l'ho capito? Per quanto io mi sia disposto a una narrativa più accogliente e tradizionale, ho cercato di conciliarla con la mia idea di prosa e quindi con la mia prospettiva sull'esistente. Se alcuni miei tentativi sono stati esposti a critica e correzione, altri invece sono stati approvati senza alcun commento. Ergo mi son reso conto che non c'era un pregiudiziale rifiuto di qualsiasi fuori-binario. Semplicemente a volte andare fuori binario significa sbattere contro un muro.
Durante l'editing ho proposto una foto per la copertina: Autodafè ha una linea grafica costante, non troppo azzardata, che destina a una foto in bianco e nero il peso maggiore della comunicazione. Ho scelto uno scatto realizzato da un'amica di mio fratello, ancora in tempi di scuola. Mi è sembrato coerente con lo spirito del libro, sia per la bellezza della foto che per l'età e il soggetto che l'avevano resa possibile.
Dopo l'editing c'è stata la correzione di bozze, qualche altra piccola revisione e poi la firma su tutte la cartelle.
Una curiosità: da quelle 200 firme non so più firmare. Giuro: mi si è inceppata la firma. Provo e riprovo a farla ma oramai è come se fosse perduta. Pazzesco, mi si interrompe a metà e diventa un pasticcio. Vai a capi' che succede al cervello.
Ora verrà la parte che più mi preoccupa. La promozione. Ma mi sono dilungato fin troppo tornerò a raccontarvi quanto mi spaventa, quanto ne farei a meno, anche solo perchè mi porterà per un po' lontano da casa, da mia moglie e dalla sua meravigliosa pancia. Ma so che va fatta, per tener fede a un impegno e perchè ha valore farlo, senza diventarne schiavi. Dimenticavo: l'editore si è predisposto a eventuali future pubblicazioni su cui hanno diritto di prelazione. La cosa mi ha fatto molto piacere.
Il romanzo uscirà a fine maggio e ho aperto uno spazio di prenotazione online che gestisco io stesso.
Perchè la distribuzione sarà difficile, chiaramente non capillare, sono piccoli ma volenterosi all'Autodafè. Così acquisterò io di volta in volta gruppi di copie che spedirò volentieri con dedica a chi volesse avere il volume. Non ho alcun obbligo ma un piccolo sconto sì, che mi consentirà di spedire il volume a mie spese.
Inserisco qui il link, non credo che lo prenderete per spam
http://antoniosofia.info/prenota-il-mare-di-spalle/
Volevo raccontarvi com'è andata finora, perchè può essere utile a tutti e perchè stare con voi l'ha reso possibile.
A presto, per il racconto dei prossimi sviluppi!!
A.