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Mi accade spesso di sognare l’Albergo del Delfino.
 
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 Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo

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MessaggioTitolo: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeLun Gen 12, 2009 12:48 pm

Ieri è stato il decimo anniversario dalla morte di Fabrizio DeAndré... Ricordo che quando morì avevo quindici anni e non avevo neppure idea di chi fosse. Per fortuna in questi dieci anni ho recuperato Smile

Se ne avete voglia, quindi, potremmo parlare un po' del significato di questa figura, ricordarlo (non che sia uno che si scordi facilmente...) o ricordare le sue canzoni.

Sul blog di Studio83 ho anche lanciato una piccola iniziativa, il "medley silenzioso": chi passa lascia tra i commenti il testo di una sua canzone o anche solo una strofa. Se vi va, volevo invitare anche voi a partecipare.
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeLun Gen 12, 2009 6:36 pm

Anch'io, per ragioni anagrafiche, non posso essere un suo seguace della prima ora. Per me il vero incontro con De André è avvenuto addirittura l'anno scorso, quindi, non a torto, potrei essere considerato un neofita. Eppure un innamoramento così veloce, fulminante e completo l'ho provato solo per i miei amati Beatles.
Se dovessi dire cosa mi piace più del Faber mi soffermerei su due aspetti in particolare. Innanzitutto sulla sua umanità. Il ritratto che si è formato nella mia mente dopo aver visto speciali e letto un paio di libri su di lui, è quello di una persona generosa, disponibile e sensibile ( anche se, pare, non avesse proprio un carattere all'acqua di rose).
Oltre a questo lo considero uno dei massimi poeti italiani degli ultimi secoli. Strano dire questo di un cantate, eppure è incredibile come sapesse piegare la lingua ai suoi fini. Mi vegono alla mente due esempi di testi ispirati, ma potrei citarne a decine: "Dolcenera" e "Ho visto Nina volare". Leggete e credo mi darete ragione.
Oppure, per intero, "Non al denaro, non all'amore, né al cielo", concept album basato sulle poesie della "Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters.
Non voglio entrare in altri meriti, quali quelli politici, perché mi pare possano esulare dal discorso. Quest'uomo comunque, nel bene e nel male, ci ha resi più ricchi e dubbiosi, ed ora molto più soli.
Aspetto commenti, mi piacerebbe uno scambio di opinioni sul tema, se possibile.
Grazie Fabrizio!
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeLun Gen 12, 2009 7:39 pm

Sono assolutamente d'accordo sul fatto che sapesse usare la lingua in modo eccelso, credo sia un vero e proprio genio da questo punto di vista. Sia io che mio fratello lo veneriamo (in realtà fu lui a farmelo scoprire sette-otto anni fa, nonostante sia più piccolo di me!) e quando ascoltiamo un suo brano spesso non riusciamo a fare altro che ripetere una strofa con gli occhi sgranati, perché si commentano da sole.
Una volta mio fratello mi fece morire dalle risate, stavamo ascoltando mi pare "Un ottico" (tratto proprio da "Non al denaro..."), e lui a fine canzone sollevò le braccia al cielo con aria disperata e fece: "PRENDITI I VELVET E RIDACCI DEANDRE'!!!"

Quello che amo soprattutto di DeAndré, come ho scritto nel blog, è la grandezza con cui è andato oltre l'epoca in cui (e per cui) scriveva, abbracciando temi di portata universale, che sono e resteranno validi nel tempo, probabilmente per secoli.
Poi è incredibile il mondo in cui riusciva sempre a cogliere l'aspetto più umano e "mortale" delle cose, rendendole proprio in questo (e non "nonostante questo") più alte e spirituali di qualunque altra chiave di lettura mistica o teologica.
Anche dal punto di vista politico (cito un album su tutti, il più ovvio: "Storia di un impiegato") è riuscito in nove canzoni a metterla enderposto a tutti, dissacrando destra, sinistra, anarchia e rivoluzione. Qui poi il discorso si amplia e onestamente non penso di avere neppure le credenziali per approfondire
Smile

Di DeAndré penso soprattutto una cosa: quando leggo o ascolto un suo brano, mi sento orgogliosa di appartenere al genere umano.
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manuel

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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeLun Gen 12, 2009 7:52 pm

Mi unisco a chi come voi lo conosceva, ma non abbastanza.
Ammetto di averlo "sempre" ascoltato anche prima che morisse, ma solamente quando capitava, magari per radio.
Solo 4 o 5 anni fa mi son procurato la maggior parte delle canzoni e ogni tanto le ascolto con molto piacere.

Ecco la strofa finale della "Ballata dell'amore cieco"

Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento,
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato,
quando a lei niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.


Sono d'accordo col "nonno" è uno dei massimi poeti italiani degli ultimi secoli.

study
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMar Gen 13, 2009 11:07 am

Il più grande. di tutti.

ricordo che l'11 gennaio di 10 anni fa tornai dal mio tanto agognato viaggio in egitto (un'altra mia grandissima passione, da tempi immemorhep) e la mia ragazza appena mi vide mi disse "E' morto De Andrè"; beh, per i successivi 5 minuti di silenzio scomparvero le piramidi, i templi di abu-simbel e anche la mia ragazza.
non voglio stare qui ad ammorbarvi su cosa penso dei suoi testi e della sua musica, credo sia superfluo, ripetitivo, e forse comunque insufficiente, voglio raccontarvi un aneddoto che successe la prima volta che andai a sentirlo dal vivo (a Perugia, nel 1997, la seconda fu a Pescara nel 1998, diciassette strumenti sul palco, più lui, e una precisione meticolosa, una pulizia musicale assoluta, concerti indescrivibili). Ricordo che prima del concerto stavamo fuori dal palazzetto con un sacco di gente appena conosciuta a ridere, scherzare, suonare la chitarra, cantare (e ovviamente qualcuno a ubriacarsi e finirsi di fumo), fare strategie di scatti, sgambetti e gomitate alle fianchette per capitare in prima fila...insomma le solite cose che si fanno prima di ogni concerto. ad un certo punto, verso la metà dell'esibizione di Faber, mi sono guardato un po' intorno e ho visto che tutti i ragazzi di prima, sfattoni e non, erano vicino a me, sulla stessa fila, e mentre io avevo i peli delle braccia dritti, almeno una decina di loro stava... piangendo, senza tentare di fermare le lacrime. ve lo giuro.
sul palco stavano facendo il coro finale di "sidùn".
se potete, ascoltatelo.
io a differenza di qualcuno di voi, possiedo tutti i cd (tutta la collezione in originale, e non scaricata e masterizzata ce l'ho solo di De Andrè e dei Ramones) e conosco praticamente tutte le canzoni a memoria. purtroppo.
si perchè qualche tempo fa, chiacchierando con un mio amico, abbiamo convenuto che sarebbe bello non conoscere per niente De Andrè (tipo farsi una micro-lobotomia, come cantavano i Ramones...ah le casualità...) pur di riprovare quella gioia totale e assoluta che ho provato ogni volta che ho ascoltato per la prima volta una sua canzone.
scusatemi del post, mi sa che mi sono fatto prendere (come disse Sabina)
Ah, io a Genova per la mostra ci vado, se qualcuno è interessato...
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMar Gen 13, 2009 1:05 pm

Del De Andrè poeta state dicendo già tutto. Inutile aggiungere altro.
Mi piace solo ricordare che quando vi fu l'incontro con musisti altrettanto validi quanto lui come paroliere (poeta), la mitica PFM, il cielo s'illuminò, le acque si aprirono e il paradiso scese in terra!

Very Happy

Wink



Ben ritrovati e buon anno a tutti quanti
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMar Gen 13, 2009 2:32 pm

Un bellissimo ricordo Smò Sad

Saluti anche a te corvo, grazie e buon anno Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMar Gen 13, 2009 7:50 pm

Non è la prima volta che si parla di De André da queste parti.
Sai Smo, da un certo punto di vista t'invidio molto: nessuno potrà darmi quei concerti; dall'altro è anche vero che uno come me, che ora sa abbastanza di lui, ma non tutto, può ancora stupirsi nel vagare tra le pieghe della sua anima.
Mi piace molto il suo modo di descrivere le cose, spesso si muove per esclusione: lascia intravvedere la sostanza da ciò che essa non potrà mai essere. Non giudica ma si defila ed indica. Lascia una pausa dove altri strepitano. Spesso infligge più danni lui col suo fioretto di un uomo urlante e armato di clava.
Credo, inoltre, che sia uno dei pochi artisti trasversali: cioé amato anche da chi certe sue idee proprio non le digerisce. E' vero che muoversi, per sua stessa definizione, "in direzione ostinata e contraria" non lo fa appartenere veramente a nessuno, però la sua grandezza è spesso percepita da tutti.
Artisticamente parlando, cosa vi attrae di più della sua opera? Quali passaggi? Quali convinzioni da lui espresse vi sembrano appartenere di più al vostro modo di vedere le cose? E quali delle sue canzoni mettereste su di un ipotetico podio?

Salud.
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeSab Gen 17, 2009 2:14 am

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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeDom Gen 18, 2009 8:55 pm

Di De Andrè non sopporto solo una cosa: che se ne riempiano la bocca i peggio sinistrorsi snob, attaccati col culo a salotti e poltrone, privilegi e pregiudizi, anime dalla coscienza lavata in album che dovrebbero istigargli vergogna. Se il pur grande Fabrizio non è riuscito a far breccia e chiarezza con la sua poesia nella scandalosa fronda di cui, ahimè, era significativa voce, vuol dire che almeno sul versante politico le sue canzoni non sono state abbastanza aspre, potenti, livide. Lo dico come provocazione, ma in un certo senso lo credo.



Ho amato molto questo testo:

GIUGNO 73

Tua madre ce l'ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me
La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
a dirmi "ciao come stai",
insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po' strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo"
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
nell'imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l'ho già regalato
e lo stesso quei due peli d'elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.

E questo brano:

NELLA MIA ORA DI LIBERTA'.

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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeLun Gen 19, 2009 11:42 am

<<Di De Andrè non sopporto solo una cosa: che se ne riempiano la bocca i peggio sinistrorsi snob, attaccati col culo a salotti e poltrone, privilegi e pregiudizi>>
D'accordo con te Sol, ma questa è una cosa che io non sopporto dei "sinistrorsi", non di De andrè
<<le sue canzoni non sono state abbastanza aspre, potenti, livide>>
anche qua, secondo me lo sono state, eccome, ma sono state le orecchie che le sentivano a non proseguire l'opera. poi forse si potrebbe parlare del ruolo del cantautore, che non è per forza un chiarificatore, come dovrebbe essere un politico o, al limite, una candeggina, ma mi sa che questa è un'altra storia
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeLun Gen 19, 2009 2:51 pm

smoje ha scritto:
<<Di De Andrè non sopporto solo una cosa: che se ne riempiano la bocca i peggio sinistrorsi snob, attaccati col culo a salotti e poltrone, privilegi e pregiudizi>>
D'accordo con te Sol, ma questa è una cosa che io non sopporto dei "sinistrorsi", non di De andrè
<<le sue canzoni non sono state abbastanza aspre, potenti, livide>>
anche qua, secondo me lo sono state, eccome, ma sono state le orecchie che le sentivano a non proseguire l'opera. poi forse si potrebbe parlare del ruolo del cantautore, che non è per forza un chiarificatore, come dovrebbe essere un politico o, al limite, una candeggina, ma mi sa che questa è un'altra storia

Non saprei smo'. quello che penso diciamo è più frutto di una questione di pelle.
Rimane ammirazione, stima, affetto per De Andrè.

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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMar Gen 20, 2009 1:22 pm

Mah, guarda, To', io sono d'accordo con Smoje... Il discorso politico di De André non è poco chiaro, tant'è che gente come me e te e Smoje e mio fratello (che a meno di 20 anni già si incazzava quando tra i circoli giovanili sinistroidi sentiva sbandierare "Canzone del maggio") e tanti altri sono riusciti a cogliere quello che diceva tra, sotto e sopra le righe... Chi non c'è riuscito o non era in grado (quindi problema suo), o se ne è fregato (...ancora problema suo).

Mesi fa a un live di gruppi amatoriali sponsorizzato dalla Sinistra Arcobaleno (in cui capitò anche il gruppo di mio fratello per vie traverse), c'era una band che si esibì con una cover del "Bombarolo" totalmente fuori luogo... Lì per lì mi incazzai, poi l'ho presa come prendo Benigni che declama Dante: un sospiro e passa la paura.

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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMar Gen 20, 2009 1:28 pm

Elly ha scritto:
Mah, guarda, To', io sono d'accordo con Smoje... Il discorso politico di De André non è poco chiaro, tant'è che gente come me e te e Smoje e mio fratello (che a meno di 20 anni già si incazzava quando tra i circoli giovanili sinistroidi sentiva sbandierare "Canzone del maggio") e tanti altri sono riusciti a cogliere quello che diceva tra, sotto e sopra le righe... Chi non c'è riuscito o non era in grado (quindi problema suo), o se ne è fregato (...ancora problema suo).

Mesi fa a un live di gruppi amatoriali sponsorizzato dalla Sinistra Arcobaleno (in cui capitò anche il gruppo di mio fratello per vie traverse), c'era una band che si esibì con una cover del "Bombarolo" totalmente fuori luogo... Lì per lì mi incazzai, poi l'ho presa come prendo Benigni che declama Dante: un sospiro e passa la paura.

Smile

Eh sì. Fo la stessa cosa. Mi sento citare nella mia ora di libertà da borghesucci privilegiati e vorrei mettergli le mani addosso.

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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMar Gen 20, 2009 1:59 pm

E' proprio da "Storia di un impiegato" che nascono tutti i guai! Più che è altro, è un'opera estremamente sottile, e in questa sottigliezza si presta a manipolazioni esterne.


Ultimamente piuttosto mi sono chiusa su "Tutti morimmo a stento"... Soprattutto "Inverno", è troppo bella (ma la versione che ha cantato Battiato da Fabio Fazio si trova da qualche parte?)
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMer Gen 21, 2009 10:21 am

elli, secondo me su iutiùbe ormai si trova anche il vicino di scrivania che si scaccola.
io non riesco a considerare la buona novella un'opera rivoluzionaria, e allo stesso tempo poetica/musicale/dolce/incazzata/bellissima
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitimeMer Gen 21, 2009 10:23 am

ovviamente era "non riesco a NON considerare"...

ho sbagliato a premere i tasti, sarà che c'ho plutone con l'unghia incarnita o che ho dormito poco?
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MessaggioTitolo: Re: Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo   Fabrizio DeAndré, dieci anni dopo Icon_minitime

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