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Mi accade spesso di sognare l’Albergo del Delfino.
 
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 Racconto a più mani: Giò

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melitta
Solaris
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Solaris
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MessaggioTitolo: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeSab Mar 29, 2008 11:16 pm

Laura ha iniziato così..


Citazione :
Quella mattina Giò si alzò con uno strano presentimento. Anche durante la notte era stato agitato, non propri e veri incubi, ma, i rumori che di solito erano familiari, l’acqua del torrente vicino casa, gli aerei che passavano in lontananza per atterrare a Fiumicino, l’abbaiare del cane del vicino, lo avevano svegliato di soprassalto, lasciandolo alcuni minuti con il cuore che andava a mille.
Perché si sentiva così inquieto? Si buttò giù dal letto, senza indugiare come suo solito, una rapida doccia, un caffè bollente in piedi, afferrò la borsa con il pc, e salì in macchina.
Guardò l’ora. Mancava più di un’ora all’appuntamento con la sua cliente, ma non riusciva a concentrarsi sull’offerta che di lì a poco avrebbe dovuto proporle.
Che fosse lei la causa di tanto nervosismo?
Quando tre giorni prima si erano parlati al telefono per la prima volta lei gli era sembrata una qualsiasi persona interessata, ma poi quella voce nella sua testa aveva iniziato a prendere corpo e…….

Avanti il prossimo!

A.
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melitta

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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeDom Mar 30, 2008 1:55 am

..... aveva aperto la strada ai dubbi. Possibile che quella voce lui la avesse già ascoltata? Al telefono? Sì, doveva essere stato al telefono. Quella erre appena arrotata, le vocali larghe, le pause, i respiri, i sorrisi: persino i sorrisi - l'intonazione cambia, quando il tuo interlocutore ti sta sorridendo; e cambiano anche i silenzi, quando chi sta al di là del filo sorride - a Giò erano parsi familiari. Ma lì per lì non ci aveva fatto caso. Con il passare delle ore, invece, aveva sentito crescere in sè il malumore e quell'agitazione sottile che precede sempre l'arrivo di un evento che cambierà la tua vita. A quarant'anni di incontri ne aveva fatti tanti, e di donne ne aveva conosciute parecchie; sapeva bene che si comincia a invecchiare quando scopri che ciascuno somiglia a qualcun altro e che ti viene negata la meraviglia di scoprire la verginità di una situazione, perché ti è già successo di viverne una analoga. Eppure si sentiva stranamente intimidito e ansioso, come se quella donna.....
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Lonewolf
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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeDom Mar 30, 2008 2:45 am

…nascondesse in se l’inebriante profumo dei fiori mai colti. Giò si stupì molto dei suoi stessi pensieri, non era mai particolarmente romantico né dotato di spirito poetico. Anzi, si riteneva un uomo lucido e concreto. D’altronde era un professionista della finanza avvezzo a trattative ed accordi anche improbabili, capace di scelte ciniche se necessario. E, un po’ per indole e un po’ per scelta, non disdegnava di paragonarsi ad uno squalo. Un predatore sempre affamato, denti taglienti e pelle dura e nessuno spazio per la pietà. Ecco, questo era ciò che voleva essere. Quello che si convinceva di essere. Fingendo di non sentire l’eco del vuoto che gli cresceva dentro ogni giorno.
Intanto la macchina, chissà come, l’aveva portato sul lungomare di Torvajanica. Riconobbe l’architettura inconfondibile degli stabilimenti balneari che gli erano stati così familiari da bambino… Quanti anni erano che non passava di lì? Non se lo ricordava. Ma si rese conto di aver sbagliato inconsciamente strada, l’appuntamento di lavoro era in tutt’altra direzione e ormai era tardi per rimediare. Parcheggiò la macchina e…
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daniela

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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeDom Mar 30, 2008 8:13 pm

...aprì il finestrino. Si stupì nel sentire suoi , profumi e colori che credeva di aver sepolto nei meandri della memoria, della vita. Si scoprì ad osservare le persone, le giovani coppie, i ragazzi, che gli scorrevano davanti e il vuoto che aveva dentro diventò baratro. Giò si riscosse, chiuse il finestrino e mise in moto la macchina. Partì di scatto, sollevando polvere rosa, e facendo violenza su stesso si diresse verso il luogo dell'appuntamento.
Quella strana sensazione (di attesa, di paura, di ...non sapeva certo definirla) continuava a danzare nel suo stomaco e nella sua testa.
Continuava a ripetersi che era una cliente come tante -che doveva avere di diverso?-, un contratto di lavoro come tanti, e lo avrebbe svolto con la consueta efficienza.
Controllò che sul seggiolino fosse tutto a portata di mano, e concentrò lo sguardo sulla strada.
Giunse a destinazione con una mezz'ora di ritardo...
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Solaris
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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeLun Mar 31, 2008 1:59 am

Una mezz'ora di troppo, evidentemente.
Non una donna. Non un uomo sotto Giordano Bruno.
Si grattò appena sotto il naso un pittore confuso: un palo umano piovuto dal niente feriva il mercato, ancora in fasce.
Oh, spostate. Levate di mezzo! Con un cenno vigoroso della mano, un boato.
E il palo si scosse: risalì la corrente svelto, arrivando a un passo dalla sorgente, nella pietra.
Cazzo vuoi, te chi saresti, Giulio Cesare?
Il pittore non si aspettava una distanza tanto breve.
Nè Giò si aspettava di far esplodere un tono così sguaiato, una battuta così infelice.
A' stronzo, guarda che qua io ce lavoro. Tiè. Un colpo netto, un tratto sghembo sulla tela.
E se nun te levi te faccio ancora più storto.


A.
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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeLun Mar 31, 2008 12:18 pm

Ma che ci faceva là in mezzo quell’imbecille?
Inutile chiederselo, meglio parcheggiare alla meno peggio, prendere i documenti e correre!
Anzi no, sennò le ascelle… “Meglio altri due minuti di ritardo, ma profumato!” – si convinse.
In fondo poteva sempre usare il vecchio trucco della finta telefonata al cellulare, per darsi un tono con quella donna. Così non le avrebbe chiesto scusa per il ritardo e non sarebbe partito da meno uno. Era importante la partenza. Sempre.
Togliendosi gli occhiali da sole, mentre entrava sperando che non se ne fosse andata, aveva riflettuto sul fatto che avesse detto “donna”, non cliente. “Boh!”, aveva pensato scrollando impercettibilmente le spalle. Ma perché aveva voluto incontrarlo in un bar?
In quel bar, poi! Intanto annusava l’aria. Le ascelle, cazzo, le ascelle!
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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeLun Mar 31, 2008 3:09 pm

stramma ha scritto:
Ma che ci faceva là in mezzo quell’imbecille?
Inutile chiederselo, meglio parcheggiare alla meno peggio, prendere i documenti e correre!
Anzi no, sennò le ascelle… “Meglio altri due minuti di ritardo, ma profumato!” – si convinse.
In fondo poteva sempre usare il vecchio trucco della finta telefonata al cellulare, per darsi un tono con quella donna. Così non le avrebbe chiesto scusa per il ritardo e non sarebbe partito da meno uno. Era importante la partenza. Sempre.
Togliendosi gli occhiali da sole, mentre entrava sperando che non se ne fosse andata, aveva riflettuto sul fatto che avesse detto “donna”, non cliente. “Boh!”, aveva pensato scrollando impercettibilmente le spalle. Ma perché aveva voluto incontrarlo in un bar?
In quel bar, poi! Intanto annusava l’aria. Le ascelle, cazzo, le ascelle!

stramma mi sa che per qualche strana ragione .. il tuo non fila con il mio Very Happy o mi sbaglio?

A.
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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeLun Mar 31, 2008 4:36 pm

Sol, io ho cercato di interpretare!!! Ma non ci ho capito granchè di quello che hai scritto! Rolling Eyes
I'm de coccio! (che vergogna! Embarassed)
se non ci ho proprio preso, togli pure il mio!
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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeLun Mar 31, 2008 4:42 pm

stramma ha scritto:
Sol, io ho cercato di interpretare!!! Ma non ci ho capito granchè di quello che hai scritto! Rolling Eyes
I'm de coccio! (che vergogna! Embarassed)
se non ci ho proprio preso, togli pure il mio!

No ma de che.. posso essermi spiegato male io!

Lone.. a sto punto chiedo a te una consulenza come si procede?
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A.
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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeLun Mar 31, 2008 9:57 pm

Seduto sotto Giordano Bruno, la testa tra le mani ed il vestito sbaffato di vernice color ocra tutto preso ad immaginare un arrivo all'ultimo minuto... Che giornataccia! Neanche i sogni ad occhi aperti oggi gli venivano bene. E poi cosa cazzo era questa storia delle ascelle... Giò si sentì addosso mille sguardi e balzò in piedi.
"che stronzo che sono" disse tra se e se mentre la macchia di vernice iniziava a colargli anche sulle scarpe.




(boh sol, a me è venuto in mente solo queto per rimediare... che ne pensate??? Very Happy)
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laura




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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeLun Mar 31, 2008 10:22 pm

E' vero, pensava tra sè e sè Giò, lui aveva fatto una scelta politica, lasciato la vita agiata che gli aveva procurato suo padre, una carriera avviata come consulente finanziario. Aveva voluto contestare con le azioni, e non con le solite parole inutili, il mondo degli agiati, senza problemi, che della sinistra ne facevano solo una scelta radical culturale, e vivere la vita in mezzo a quelli per i quali mille euro al mese era già un traguardo. Era felice di questa scelta, ciononostante era dura, a volte era preso dallo scoraggiamento, allora si faceva forza leggendo i suoi libri e sognando...
Questa volta il sogno ad occhi aperti era stato avvincente, ma proprio al momento in cui avrebbe dovuto incontrarsi con la sua cliente, il pittore lo aveva svegliato...
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melitta

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MessaggioTitolo: Re: Racconto a più mani: Giò   Racconto a più mani: Giò Icon_minitimeSab Apr 05, 2008 11:55 am

Ma in fin dei conti non era troppo tardi. Si passò le mani tra i capelli, assestò qualche manata alla giacca e ai calzoni, ravvivò il nodo alla cravatta e con passo atletico entrò nel bar dove lei (forse) lo aspettava ancora. Ai tavolini, qualche coppietta di studenti evasi anzitempo dal liceo, un paio di pensionati col naso sul giornale, e una donna da sola, che scrutava impaziente l'orologio. Sollevò il viso su di lui, aggrottando la fronte, studiandolo con un misto di collera e sollievo. "E' lei il dottor Rrramarrrini?" domando, aspettandosi un sì. Giò sorrise, annuendo e tendendole la mano. Non lo aveva riconosciuto. Lei no. Lui sì, invece.
Quella r così arrotata, che al telefono gli era parsa un vezzo, o un'aristocratica civetteria, quella r in cui lui aveva trovato sensualità e mistero, era la r della professoressa Natalia Bombazzoni in Castelfidardo!
Quella che cinque volte di fila lo aveva bocciato all'esame di statistica!
Giò la sentì echeggiare nella testa come la tromba dell'apocalisse. ("Signor Rrrramarrrrini, rrrrespinto! Si rrrriprrresenti al prrrossimo appello, più prrrreparrrato, perrrò." Cinque volte di fila. Cinque volte così. Aveva rimosso il ricordo, tanto gli era pesato dovere cambiare ateneo per riuscire a laurearsi.)
"Scusi il ritardo" disse Giò, accomodandosi con un sorriso ipocrita. "Ora le mostro lo schema degli investimenti che ho preparato per lei" disse, mentre estraeva uno scartafaccio dalla valigetta, sempre con il sorriso sulle labbra.
Parlarono a lungo. Bevettero due caffè a testa. Pagò lui. Quando si alzarono, avevano entrambi l'espressione soddisfatta. Giò le aprì galantemente la porta e la salutò con la mano.
"Arrrivederrrci e grrrazie" disse lei, voltandosi per un sorriso ancora.
Giò ricambiò con un sogghigno. Le aveva fatto sottoscrivere azioni Parmalat, Cirio e bond argentini.
"Ma grazie a lei" sussurrò, "per questa bella giornata." Lo era stata davvero.
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