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Mi accade spesso di sognare l’Albergo del Delfino.
 
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 E' meglio per un testo essere o apparire?

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Il grande vecchio
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Il grande vecchio

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MessaggioTitolo: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeMar Apr 01, 2008 3:35 pm

Domanda da un milione di dollari:

Considerando che, in genere, un capolavoro non può essere solo ricco di contenuti ma povero di stile, o, viceversa, essere qualcosa di simile ad un saggio, anche se scritto magnificamente, su come lessare le patate; mi chiedevo cosa cercate prevalentemente in un testo.

Privilegiate, quindi, per i vostri acquisti libri dalle fitte trame o romanzi dalla prosa elegante?

Per ciò che mi riguarda, e il mio amore per London e Stevenson lo sta a testimoniare, preferisco una narrazione sostenuta e ricca di colpi di scena, ad un romanzo stilisticamente perfetto ma troppo lineare.

A voi la parola ora...
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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeMar Apr 01, 2008 3:55 pm

Alcuni tra i miei romanzi preferiti sono:
"Dance dance dance" di Murakami.
"Tzugumi" di Banana Yoshimoto
"Gridare amore dal centro del mondo" di Katayama Kyoichi.
Amerò sempre tanto Pirandello.
Inutile fare un elenco, mi piace l'indagine sull'essere umano, sui suoi sentimenti, sulle sue passioni, emozioni, fragilità.
Non è la trama, non sono i colpi di scena che mi rapiscono ma l'atmosfera che sento intorno ai personaggi.
Più l'autore denuda i protagonisti, più è in grado di sviscerare la loro anima, più a me sembrono reali.
Si sviluppa una specie di empatia nei loro confronti.
Tutto questo fa si che un romanzo resti nella mia memoria. Spesso ho notato che nel tempo dimentico la trama del romanzo ma conservo l'emozione!
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Giosp

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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeMar Apr 01, 2008 4:21 pm

Bella domanda. La risposta invece non la saprei proprio. Alla fin fine quel che cerco sono delle emozioni, delle sensazioni piacevoli, o per lo meno forti, che passino da una trama fitta e veloce come L'uomo in fuga di Stephen King, che passino attraverso un'atmosfera profumata e nostalgica come quella di Oceano mare di Alessandro Baricco o che passino dalle frasi ricciolose de Il dolore peretto di Ugo Riccarelli.
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Elly

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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeMar Apr 01, 2008 4:31 pm

Amo gli autori giapponesi perché sanno unire con grande naturalezza uno stile ricercato ma sobrio a una continua ricerca di contenuti.

Per rispondere alla domanda, dipende da cosa si intende per "povero di stile"... Dick, per esempio, era DIO, ma aveva uno stile molto semplice, di certo non ricercato. In quel caso, si può tranquillamente soprassedere se la scrittura sembra più quella di un saggio, perché la compensa con molto altro.

Se per "povero di stile" si intende proprio "scritto male", allora no, meglio lessare le patate ma con una bella veste!
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Giosp

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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeMar Apr 01, 2008 5:51 pm

Elly ha scritto:
Se per "povero di stile" si intende proprio "scritto male", allora no, meglio lessare le patate ma con una bella veste!

Concordo Basketball
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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeMer Apr 16, 2008 8:52 pm

citando i decaduti Marlene, io cerco la bellezza ovunque, o per meglio dire, l'estetica. viva il saggio sulle patate se è scritto da Virgilio!
De Luca è uno dei miei scrittori preferiti, visto che lui scrive come me ( sarà mica il contrario ) ed i suoi romanzi parlano solo di ricordi che possono risultare anche piuttosto noiosi
ma, oh grande e venerabile vecchio, il fatto che tu abbia detto "stilisticamente perfetto" fa scaturire una considerazione: anche in scrittura esiste il genere accademico? c'è un modo perfetto di scrivere, universalmente riconoscibile? in questo caso De Luca è costretto ad uscire dal nugulo degli esteti in quanto la sua poesia è ben altro che il prototipo di bellezza universale 'platonico'
ricordiamoci quindi, che bello non è ciò che va di moda, e neppure ciò che è andato di moda nel passato e che quindi siamo destinati a rispettare e prendere come modello; cioè, non solo questo.
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Solaris
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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeGio Apr 17, 2008 2:11 am

Il grande vecchio ha scritto:
Domanda da un milione di dollari:

Considerando che, in genere, un capolavoro non può essere solo ricco di contenuti ma povero di stile, o, viceversa, essere qualcosa di simile ad un saggio, anche se scritto magnificamente, su come lessare le patate; mi chiedevo cosa cercate prevalentemente in un testo.

Privilegiate, quindi, per i vostri acquisti libri dalle fitte trame o romanzi dalla prosa elegante?

Per ciò che mi riguarda, e il mio amore per London e Stevenson lo sta a testimoniare, preferisco una narrazione sostenuta e ricca di colpi di scena, ad un romanzo stilisticamente perfetto ma troppo lineare.

A voi la parola ora...

Per quanto mi riguarda non riesco a pormi la domanda.
Esiste un'unica scrittura: quella disposta alla ricerca di quel che non si riesce altrimenti a dire, a capire, a raccontare.
Le scelte formali da qualcuno riconosciute come eleganti, la fitta trama risultato di ingegno o ottimo artigianato al pubblico sono entrambi artefici vacui se il presupposto non è quello di porsi nudi dinanzi alla condizione di estenuante, disperata, incontrovertibile afasia dell'uomo nella Storia.

A.
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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeGio Apr 17, 2008 4:52 pm

Per senza, ah..ben arrivata, finalmente!
la mia domanda non era posta per cercare di dare un significato al termine "bellezza" o per stabilire se esistano criteri oggettivi per definire cosa sia bello, e cosa no.
Estremizzando al massimo, volevo sapere se, generalmente, preferivate racconti d'avventura o racconti intimistici. Ma nel tuo caso la risposta già la conosco.

Per Solaris:
concordo che il capolavoro non possa prescindere da trama e linguaggio, ma, come ho avuto modo di scrivere un attimo fa, credo esistano scrittori che propendano per uno dei due aspetti.
Poi ci sono i geni, e i capolavori. Ma ora non mettiamoci ad analizzare una così piccola e minoritaria cerchia di eletti. Laughing
E comunque la domanda provocante rimane in piedi. Se domani un infido stregone togliesse dal creato uno di questi due aspetti della letteratura a quale potreste rinunciare più facilmente?

Chiaramente, ripeto, questa è una provocazione.

Bye, bye.
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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeGio Apr 17, 2008 5:01 pm

Io rinuncerei alla trama!
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Solaris
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MessaggioTitolo: Re: E' meglio per un testo essere o apparire?   E' meglio per un testo essere o apparire? Icon_minitimeGio Apr 17, 2008 5:28 pm

Il grande vecchio ha scritto:
Per senza, ah..ben arrivata, finalmente!
la mia domanda non era posta per cercare di dare un significato al termine "bellezza" o per stabilire se esistano criteri oggettivi per definire cosa sia bello, e cosa no.
Estremizzando al massimo, volevo sapere se, generalmente, preferivate racconti d'avventura o racconti intimistici. Ma nel tuo caso la risposta già la conosco.

Per Solaris:
concordo che il capolavoro non possa prescindere da trama e linguaggio, ma, come ho avuto modo di scrivere un attimo fa, credo esistano scrittori che propendano per uno dei due aspetti.
Poi ci sono i geni, e i capolavori. Ma ora non mettiamoci ad analizzare una così piccola e minoritaria cerchia di eletti. Laughing
E comunque la domanda provocante rimane in piedi. Se domani un infido stregone togliesse dal creato uno di questi due aspetti della letteratura a quale potreste rinunciare più facilmente?

Chiaramente, ripeto, questa è una provocazione.

Bye, bye.


Non so.. preferisco fare a meno della categoria dei geni.
Per me stevenson è imprescindibile quanto Joyce..
Sono le premesse credo a distinguere lo scrittore dall'artigiano della scrittura, pur assolutamente rispettabile.
Se dovessi dirti cosa preferisco come lettore, quindi non come autore o come studioso,
allora contravverei a quanto detto: i testi che richiedono impegno spesso per un sistema formale non tradizionale tendo a leggerli con difficoltà per una pigrizia intellettuale cui devo molti limiti nella mia stessa crescita. A mia scusante il lavoro, i malanni e quanto più sia condivisibile nelle condizioni del nostro comune vivere da bestie involute.
Eppure Sayonara gangsters è stato un testo illuminante e che consiglio fortemente.
Quasi privo di trama ma assolutamente avvincente per il percorso linguistico in cui è l'atto stesso di nominare, la parola, a vivere la sua avventura.
In fin dei conti è quello che da sempre cerco di fare anche io.
Intendiamoci: se Western me lo proponessero penso lo leggerei con la fatica di cui sopra. Spero solo che le peripezie di una lettura non legata da un flusso catastrofico (in senso stretto) degli eventi in oggetto possano rendere comunque atto di un percorso ugualmente avvincente e dunque sostanziale.

A.
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